Perché si usa quel font e non quell’altro? Ecco alcune curiosità

Ci pensavano gli amanuensi, con le loro penne intinte nell’inchiostro, ci pensavano i nostri nonni, prima di scrivere una lettera con la loro stilografica, e ci pensiamo anche noi, quando apriamo un nuovo foglio vuoto in Word: quale font utilizzare?
Gli amanti della bella grafia, del resto, ci pensano ancora adesso quando imbracciano una penna qualsiasi, fosse anche una penna a sfera personalizzata o una bic. Non solo ‘cosa’ scrivere, ma anche ‘come’ scriverlo, e quindi come disegnare le varie lettere. Ogni differente font, infatti, ha una sua ragion d’essere, e può caricare di significati differenti un medesimo messaggio. Ti sei mai chiesto, per esempio, qual è il font più utilizzato in rete?
Qual è il font più utilizzato dalla rete?
Con oltre 616 mila portali ad utilizzarlo, è l’Arial il font più famoso di Internet, seguito a distanza dal Verdana e dall’Helvetica Neue. Il neo-grotesque Arial è inoltre tra i più utilizzati anche nel mondo della pubblicità, insieme ai font Univers, Avenir, Bodoni, Helvetica e Garamond, giusto per citarne alcuni.
Ma perché scegliere quello invece di quell’altro? Perché, prima di scrivere un documento ufficiale, dovresti domandarti se l’Arial è davvero il font più adatto? E perché, prima di adottare il Comic Sans come carattere ufficiale del tuo brand, e quindi usarlo per stampare il tuo nome su biglietti da visita seppur economici, striscioni e penne personalizzate, dovresti pensarci due volte?
Ecco alcune tra le più interessanti curiosità del mondo dei font
Asciutto, semplice, pulito e severo: tutti sono concordi nel riconoscere nel Bodoni il primo esempio di font moderno. A crearlo fu per l’appunto Giovanni Battista Bodoni, celebre direttore della Tipografia Reale di Parma nato a Saluzzo, che nel 1798 scrisse il famose ‘Manuale Tipografico‘ stampato proprio con questo nuovo carattere. In quell’occasione si esaltarono la bellezza, la regolarità, la sobrietà e la nitidezza del nuovo carattere, che non a caso da lì in poi resterà centrale nel mondo dell’editoria. Va peraltro sottolineato che tutt’oggi il Bodoni non è un font perfettamente definito, presentandosi invece in diverse versioni adottate di volta in volta dalle case editrici.
Ci fu poi chi, con la creazione di un nuovo font, volle sottolineare la peculiarità della propria epoca. È questo il caso di Paul Renner, che per esaltare il razionalismo della Scuola di Bauhaus, nel ’27 diede vita al font Futura, geometrico, privo di grazie – sans serif – e, come anticipava il suo nome, estremamente moderno.
Non è dunque un caso se tale carattere, nel tempo, è stato scelto da Volkswagen e da Ikea (seppur per poco tempo), ma soprattutto per la locandina del film ‘2001: Odissea dello Spazio’ e per la scritta incisa sulla lastra metallica lasciata sulla superficie lunare nel ’69 dall’Apollo 11.
I nuovi font e altre regole importati per il loro utilizzo
Nuovi font nacquero anche per volere delle stesse fonderie, le quali volevano avvantaggiarsi sui concorrenti con dei caratteri originali.
È il caso dell’Helvetica, richiesto espressamente dalla fonderia svizzera Haas di Münchenstein in contrapposizione alla fonderia tedesca H. Berthold AG, la quale aveva preso vantaggio con il carattere Akzidenz Grotesk. Dapprima il font svizzero – ideato dal type designer Max Miedinger – venne chiamato Neue Haas Grotesk, ma poi, per sottolineare i suo natali svizzeri, si passò al nome attuale, per l’appunto Helvetica.
Ma perché all’inizio ho detto di pensare bene prima di usare il Comic Sans? Va detto che questo è un font molto recente, disegnato da Vincent Connare per Microsoft nel 1994. Non è certo un font stilisticamente peggiore di tanti altri, ma di certo le sue caratteristiche e la sua storia non lo rendono un font adatto à tout faire: nato per dare la voce ad un assistente digitale in forma di cane, il Comic Sans finì quasi per caso nella versione definitiva di Windows 95, diventando subito popolarissimo.
Da quel momento, però, in tantissimi hanno iniziato ad usarlo a sproposito, tanto che, almeno fino a qualche anno fa, questo carattere si trovava ovunque. Gran parte della sia cattiva fama nasce in ogni modo dal fatto che, per anni, il CERN di Ginevra ha utilizzato questo font ‘divertente’ per presentare le sue scoperte più importanti, incluso il Bosone di Higgs, attirando le critiche di moltissimi appassionati di font – e non solo.
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